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Salamandre, che fare

Vietato salire sui muriSentiamo la necessità e l’urgenza di aggiornare le nostre griglie interpretative tradizionali per conoscere ed intervenire sul presente, inserendo nel nostro dibattito gli aspetti innovativi legati alle profonde trasformazioni avvenute nello scenario internazionale, alle nuove dimensioni del dominio e dello scontro di classe. Una classe che come diciamo da tempo ha perso i suoi connotati tradizionali, e uno scontro di classe anch’esso profondamente modificato e in fase di ulteriore veloce evoluzione a partire dai processi produttivi e di controllo.

Consideriamo prioritario ragionare anche sulle forme comunicative per rendere veicolabili e comprensibili i nostri contenuti all’interno di un panorama dove la comunicazione è diventata in generale molto complessa, soggetta ad un velocissimo sviluppo tecnologico all’interno delle modalità estemporanee di un eterno presente, in cui sono ormai patrimonio comune pratiche e aspetti di analisi per noi da approfondire e compenetrare, per uscire dalla dicotomia tra frammentazione di intervento, a volte anche avanzate, e replica stantia di dogmi storicamente rassicuranti ma inadeguati.

Novità e complessità che richiedono una grande attenzione, una intelligenza collettiva ottenibile solo con un dialogo continuativo tra coloro che intervengono attivamente nei vari territori sui diversi fronti di lotta, sia per individuare gli aspetti più innovativi che per partire da quello che c’è, per capire cosa sedimentare e su cosa avanzare, per trovare i contenuti su cui puntare affinchè possano essere veicolati a e da una comunità ampia.

E’ necessario capire cosa possa essere utile fare, oggi, per una organizzazione rivoluzionaria, e come farlo, non limitandosi ad un dialogo al nostro interno, ma allargandoci a cerchi concentrici a partire dal confronto con militanti e gruppi di sensibilità e di intervento comuni per definire insieme una forma organizzativa utile a contribuire alle forma di resistenza e di rilancio delle posizioni libertarie a partire dai concetti di dualismo organizzativo e di solidarietà collettiva.

Come Salamandre comincia quindi un percorso aperto, non solo su invito a realtà esistenti.

Una prima fase organizzatrice molto leggera, che non può venire dall’alto ma deve partire da un coordinamento tra chi agisce nei vari territori su vari fronti di lotta, a partire dai temi emergenti dagli interventi in corso, e valorizzando le conoscenze e l’interesse di chi voglia partecipare attivamente alla nascita di questa nuova realtà organizzativa in divenire, organizzando momenti di confronto e approfondimento tematici, aperti e finalizzati a confrontarsi su pratiche concrete.